Accidenti!!! Guarda che non sono io che mi dimentico le cose...Ma sono le cose che vanno via dalla mia testa!!!!


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domenica 22 novembre 2009

L'ultimo orco


Se vi piace il genere fantasy è un bellissimo libro, va LETTO, a parere mmio dopo aver letto " l'ultimo elfo" che è il primo dei due , che non ha la pienezza di questo. Chi l'ha detto che i fantasy parlano solo di battaglie epiche e di guerre.. o imboscate e cattivi e buoni?? In questo libro si trova una forza interiore, una crescita , un evolversi delle storie personali che davvero è impressionante, le descrizioni sempre diverse sempre più incalzanti..i sentimenti e gli stati d'animo descritti e tu..io lettore scopro le sfaccettature dei caratteri di ogni protagonista , di ogni singolo personaggio.
Non il solito fantasy, dove gli eroi sono essere fenomenali con poteri incredibili , ma divetano tali per caso, non privi di difetti ma con il valore che nasce dalle circostanze, crescono ..hanno delle esperienze che fanno di loro eroi di un certo carattere... di una certa forza d'animo che può ben essere vissuta da ognuno di noi...nessuna magia eclatante , per chi si aspetta qualcosa tipo Harry Potter, ma la magia di vedere dipanare la matassa delle trama senza incoerenze.., tutto trova una spiegazione, ogni particolare viene spiegato, trova il suo epilogo nella congiuzione con altri particolari , che a volte sono dimenticati perchè considerati secondari..o perchè chi legge è preso dalla trama, dall'incrociarsi dei destini di ogni eroe..
Un bellissimo libro..a parere mio.. MOLTO MODESTO PARERE, che mi ha entusismato molto..


L'autrice: Silvana De Mari




Anche qui frasi estrapolate, quelle che voglio ricordare, che mi hanno colpito:


La parte più spassosa di tutta la storia è che più erano stracciati e fetenti ,più si parlavano tra loro com fossero stati tutti nobili, signori feudatari...... lui glielo aveva chiesto all'Elfo perchè parlasse a rinnegati , servi e braccianti che neanche più le braccia tenevano, come se fossero tutti figli di re , e lui aveva risposto che era la maniera più veloce per FAR CAPIRE A CHIUNQUE CHE LA SUA DIGNITA ERA PARI A QUELLA DI UN RE.


Ogni sposa fa dono del suo coraggio al suo sposo quando accetta di amarlo, perchè nella nascita di un nuovo figlio, la vita e la morte si danno al mano. In un popolo dannato dall'immortalità questa è stata giudicata un dono eccessivo per essere chiesto o anche solo accettato. Ci siamo estinti ugualmente : uccisi , massacrati, sterminati dalal fame e dalla tristezza. Siamo morti lo stesso. La razza umana sapeva che la morte fa parte della vita e non se ne può scindere,Gli Elfi hanno voluto ignorarlo e sperperato il loro destino continuando la loro sterile battaglia di richiamare i moscerini...........
Voglio che il bianco dei capelli o le rughe che si formeranno sulla mia faccia ricordino ai miei figli che io non sono nè il fratello nè l'amico, ma il padre. Vogliono che guardino le mie mani screpolate e macchiate, loro ricordino che io sono colui che li ha generati, perchè altrimenti , quando il dolore o l'incertezza li colpiranno, loro non sapranno da chi andare a chiedere certezze e consolazioni. Voglio che i nostri figli abbiano la cura delala nostra fragilità, per imparare la Misericordia: come lo potranno se non perderemo noi la forza della giovinezza? Di tutte le maledizioni del mondo, dover sopravvivere a un figlio, doverlo comporre nella morte e seppellire, mi sembra la peggiore : non lo augurerei al mio nemico più ignobile e più odiato.

Quando succedono tragedie irrisolvibili, cercare un copevole guarisce il senso di impotenza.


Per salvare qualcuno a volte bisogna combattere.E combattere può voler dire essere uccisi, Può voler dire un colpo di spada che fracassa per sempre qualcosa, che amputa o che storpia.... ...Combattere può voler dire uccdere, sentire il dolore di chi muore.Cmbatter può voler dire uccidere così tanto da non sentire più il dolore di chi muore , e allora vuol dire che si è persa la propria anima.


Capì che erano solo frammenti di un esercito: un uomo impara il senso della propria unicità dallla propria madre solo se questa lo possiede. Figli di madri schiave, gli Orchi non erano liberi da nulla, nemmeno dalla ferocia.

Ognuno è Quello che pensa di essere e, giacchè non è semplice sapere chi siamo, lo deduciamo dallo sguardo di chi ci guarda, dall'intonazione di chi parla.Non è la miseria delle loro origini, la tragedia delle loro nascite, le stigmate orrende lasciate dai carnefici sulla loro carne che esclude i vostri uomini dalla nobiltà che spetta al loro vivere, ma le parole che loro si indirizzano, insieme alle parole che loro si aspettano gli vengano indirizzate.


"...Capitano, chi ha la forza per impedire le ingiustizie e non la usa, di quelle ingiustizie si rende responsabile.,..."


Parlamentare e discutere. Gli Orchi non erano Demoni. Erano persone. Dentro di loro il dolore diventava violenza, ma la violenza una volta cominciata ingigantiva di sterminio in sterminio per non restare dolore.


" Ehi, capitano" gli aveva detto Lisentrail," lo sapevi che i figli dei Re li fanno dormire da soli, in una stanza buia, senza nessuno che gli racconti una storia o che gli canti qualcosa? Per questo gli resta un carattere schifoso, e poi da cresciuti danno la gente in mano al boia"


"Noi non siamo il sangue che abbiamo" continuò Aurora." Questo era prima.I santi nascevano figli di santi, i reprobi figli di reprobi.Dal re al traditore, passando per gli eroi e i demoni, tutti nascevano con la strada segnata a letere di fango o d'oro e gli bastava seguire il cammino. Una volta perso l'onore, era per sempre:l'onta diventava una condanna che si prolungava ben olre al morte e ricadeva su tutta una stirpe.Il disonore era un cerchio di acciaio e di fuoco, da cui era impossibile uscire. Il Bene e il Male erano separati dai Confini incandescenti. L'Onore era combattere Orchi e Demoni vomitati direttamente dagli Inferi, la cui malvagità era, come il Cielo, al di sopra di qualsiasi opinione. Quel mondo è finito.... Noi siamo noi. Siamo le scelte che facciamo, non il sangue che abbiamo. Ognuno di noi dovrà tracciarsi il proprio sentiero in mezzo ai rovi, senza dapere mai con certezza assoluta dove sia il Bene e cercandolo di volta in volta, a volte sbagliando e ricominciando poi tutto da capo.Ognuno di noi dovrà districarsi tra onore e dsonore: le vie che cnducono verso la luce saranno disperse in mezzo alla polvere e al fango, dove a volte bisognerà sttrisciare per poi ritrovare al strada. Dovremo imparare tutti a rialzarci dopo el cadute, perchè gli Eroi che non cadono mai si sono persi l'uno dopo l'altro nei Regni della Morte e siao rimasti solo noi. Alla fine di ogni tramonto, faremo il conto tra il coraggio e la vigliaccheria e se l'onore sarà prevalso sul disonore sapremo che è stata una buonagiornata.


Nei paesi dove el donne erano schiave, ogni uomo nasceva figlio di una schiava e questo gli levava, per sempre, l'idea di poter pensare, fare, scoprire, dire, sognare nulla che i padri o i nonni non avessero già sognato, fatto, detto.

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draghi

PILLOLE DI SAGGEZZA

Di solito anche a chi mi sta antipatico auguro un gran bene: più è felice, meno rompe

La mente è una cosa troppo complessa per perderla nei lavori domestici

Se ti trattano a lungo come una bestia potresti diventarlo.
(le cronache di Narnia)

L' ordine è il piacere della ragione... Ma il disordine è la delizia dell'immaginazione.

Che stupidi che siamo, quanti inviti respinti, quanti...quante frasi non dette, quanti sguardi non ricambiati... tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.
(le fate ignoranti)

E' nei cambiamenti che troviamo uno scopo
(Eraclito)

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
(P. Neruda)

Vivere è la cosa più rara del mondo, la maggior parte della gente esiste e nulla più
(O. Wilde)


C'e un modo giusto e uno errato di fare qualsiasi cosa e quello errato sta nel tentare continuamente di farle fare agli altri nel modo giusto.
( Harry Morgan)




Quando l'ultima fiamma sarà spenta,

l'ultimo fiume avvelenato,

l'ultimo pesce catturato,

allora capirete che non si può mangiare denaro.

(Toro Seduto)




Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all'uomo,

è l'uomo che appartiene alla terra.

Tutte le cose sono collegate,

come il sangue che unisce una famiglia.

Non è stato l'uomo a tessere la tela della vita,

egli ne è soltanto un filo.

Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso.

(Capo Seattle)



La verità è per pochi..
La verità è un qualcosa che tutti dicono di cercare, ma quando son li per afferrarla, il suo peso fa Male e allora si fugge via
La verità non ha il peso dell'aria, bisogna essere pronti, volerla davvero e quando sei li, devi accettarla, anche se scomoda, altrimenti, sei solo un povero ipocrita che prende in giro se stesso..
Non sono il detentore della verità assoluta, quello che so è di non sapere, quello che cerco è di apprendere ogni giorno un granello di vita in più, quello che spero è di avere le spalle cosi forti da portarne il peso..
G.B.

Chi recita a memoria le scritture, ma non le mette in pratica, è come un mandriano che conta le vacche altrui. Costui non è partecipe della vita dello spirito.
Ma se, pur conoscendo solo una piccola parte delle scritture, pratichi il dharma, abbandoni le passioni, l'odio e le illusioni, coltivi la saggezza e la serenità, non hai desideri né in questo mondo né nell'altro, allora veramente sei partecipe della vita dello spirito.

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  • Ho incontrato la vita in un filo d'erba - di- Romano Battaglia ( piccolo breviario per una vita felice )

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